Ieri si sono costituite come parti civili anche l’associazione Antiracket onlus e la moglie della presunta vittima
In tre sono accusati di aver prestato denaro chiedendo interessi usurai. Lo scorso febbraio il GUP del Tribunale di Marsala li ha rinviato a giudizio: Francesco Bianco, ex commerciante, difeso dall’avvocato Paolo Paladino, Ludovico Marino, impegnato nel settore edile, assistito dal difensore Luisa Calamia e Francesco Giacalone, gestore di sfaciacarrozze, che ha scelto, come legale, l’avvocato Alessandro Casano. I tre sono accusati di aver commesso il reato di usura ai danni di Giuseppe Rallo, gestore di una stazione di carburante, difeso dall’avvocato mazarese Antonio Carmicio, che si è costituito parte civile già davanti al GUP. Secondo l’accusa ci sarebbero stati diversi episodi in cui la parte offesa ha emesso assegni destinati agli imputati praticando interessi usurai (in alcuni casi ipotizzati al 15 percento mensile). I difensori hanno ribattuto che ciò non dimostra in nessun modo il fatto che fossero stati applicati interessi usurai. Ieri ha preso il via il processo davanti al Tribunale collegiale (presidente Sergio Gulotta – a latere Iole Moricca e Tommaso Pierini). Ieri si sono costituite come parti civili la moglie di Rallo e l’associazione Antiracket onlus rappresentata in aula dall’avvocato Giuseppe Gandolfo. Già dopo il rinvio a giudizio i legali degli imputati hanno commentato: “Durante il dibattimento dimostreremo l’insussistenza del costrutto accusatorio e dunque dell’esistenza del reato di usura”. La prossima udienza è stata fissata per il 28 aprile quando verrà nominato il perito che trascriverà le intercettazioni. C. P.