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Trivellazioni nella Valle del Belice: il Consiglio provinciale chiede l’intervento di Crocetta

Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità, nel corso della seduta di ieri, un ordine del giorno presentato dal portavoce del gruppo misto Ignazio Passalacqua e sottoscritto dai consiglieri Edoardo Alagna, Giuseppe Ortisi e Salvatore Daidone, in cui si chiede al presidente della Regione Rosario Crocetta di revocare definitivamente i permessi di ricerca  per idrocarburi in oggetto nella Valle del Belice e di dotare la Regione Siciliana di una legge speciale che impedisca categoricamente questo tipo di attività sul territorio regionale.

La richiesta nasce da un progetto che una società di diritto privato, la “ENEL LONGANESI”, sta portando avanti dal 2011, quando presentò un’istanza all’Assessorato Regionale all’Energia allo scopo di effettuare una ricerca di idrocarburi nella Valle del Belice. “Un’area di circa 600 kmq – si legge nel testo dell’ordine del giorno – in piena zona sismica, tra parchi, bacini idrogeologici e aree di fondamentale importanza dal punto di vista agricolo, culturale, paesaggistico e zootecnico”.

Il documento fa poi riferimento a alla pubblicazione di una serie di avvisi pubblici, lo scorso 15 giugno, sui quotidiani Il Sole 24 Ore e Il Giornale di Sicilia, denominati ‘ Masseria Frisella’, riguardanti la ricerca di idrocarburi, in un’area di 681,66 Kmq in piena Valle del Belice. L’area interessa comuni della provincia di Palermo, di Agrigento e del trapanese, come Alcamo, Gibellina, Poggioreale e Salaparuta. La richiesta prevede la perforazione di un pozzo esplorativo profondo dai 2000 ai 3500 metri entro 42 mesi dall’ottenimento del permesso.

Il 10 ottobre 2012 la Regione Siciliana ha dato il primo via libera, mentre diversi comuni delle province di Trapani hanno presentato opposizione e il nascente Comitato “No alle trivelle nella Valle del Belice” ha denunciato  alcune irregolarità nella presentazione delle domande da parte della società interessata. Alla luce di tutto ciò, considerati i rischi geofisici potenzialmente devastanti per un territorio dall’alto valore, paesaggistico, naturalistico e culturale; i rischi sismici, per la salute umana e animale e considerando che le Royalties pagate all’Italia dalle società concessionarie sono tra le più basse al mondo e la Sicilia non ne trarrebbe alcun beneficio, l’ordine del giorno approvato dal Consiglio chiede un impegno chiaro al presidente Crocetta contro il progetto in questione e contro tutte le ipotesi di trivellazione del territorio regionale.

Vincenzo Figlioli

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