Le procedure fallimentari (che hanno cambiato denominazione) hanno una durata indeterminata, quasi infinita, per una serie di ragioni oggettive, ma anche soggettive e cioè che i gestori seguono la famosa regola che vale un po’ per tutti i professionisti: “Più pende, più rende”. Normalmente gli incarichi non prevedono una scadenza fissa e non rinnovabile, che farebbe muovere l’interesse dell’incaricato a chiuderle entro la scadenza. La conseguenza è che i cespiti che fanno parte della procedura (immobili, terre.. Continua a leggere l’articolo.
Cronaca