L’Italia blocca l’export di vaccini AstraZeneca in Australia

redazione

L’Italia blocca l’export di vaccini AstraZeneca in Australia

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sabato 06 Marzo 2021 - 16:04

ROMA (ITALPRESS) – L’Unione Europea ha utilizzato per la prima volta il divieto di esportazione di vaccini anti covid-19 per bloccare l’invio di 250mila dosi AstraZeneca dall’Italia all’Australia. Il primo a dare la notizia è il Financial Times, secondo il quale sarebbe stata l’Italia, alla fine della scorsa settimana, a decidere di impedire l’esportazione notificando a Bruxelles la sua proposta di blocco nell’ambito del meccanismo di trasparenza delle esportazioni di vaccini dall’Ue.

La notizia è stata confermata dal ministero degli Esteri che in una nota spiega: “Il Maeci ha ricevuto lo scorso 24 febbraio una richiesta di autorizzazione all’esportazione di vaccini anti COVID-19 da parte di AstraZeneca, ai sensi del Regolamento UE 2021/111 della Commissione Europea, approvato lo scorso 30 gennaio, che subordina l’esportazione di taluni prodotti alla presentazione di un’autorizzazione di esportazioni. In precedenti casi di richieste l’Italia – d’intesa con la Commissione – ha concesso il proprio nulla osta, trattandosi di modiche quantità di campioni destinati ad attività di ricerca scientifica”.


“Nel caso di quest’ultima richiesta, tuttavia, si trattava di ben 250.700 dosi di vaccino. Per tale ragione il Maeci, dopo aver consultato le altre amministrazioni italiane competenti – che hanno tutte espresso parere negativo – ha inviato il 26 febbraio scorso la proposta di non autorizzazione alla Commissione europea”. Nella nota vengono espresse le motivazioni del diniego. “Il fatto che il Paese destinatario della fornitura (Australia) sia considerato ‘non vulnerabilè ai sensi del Regolamento, il permanere della penuria di vaccini nella Ue e in Italia e i ritardi nelle forniture dei vaccini da parte di AstraZeneca nei confronti dell’Ue e dell’Italia, l’elevato numero di dosi di vaccino oggetto della richiesta di autorizzazione all’esportazione rispetto alla quantità di dosi finora fornite all’Italia e, più in generale, ai Paesi dell’Ue”.
(ITALPRESS).

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